Perugia aveva una targa che oggi è sulle auto della Provincia Pesaro e Urbino. Anni fa, era sui mezzi circolanti in Umbria e nel Lazio.
Inizialmente il sistema di targatura dei mezzi a motore prevedeva l’indicazione della provincia per esteso seguito da un numero della licenza a condurre. Dal 1906 il sistema venne sostituito con l’indicazione della provincia in rosso e in nero indicante il numero della registrazione in Prefettura. Con questo sistema Alessandria ebbe il n.1, Bari n. 2 e così via. A Perugia toccò il 46. Nel marzo del 1927, i numeri furono sostituiti dalle lettere: AL per Alessandria, BA per Bari e così via le altre. Perugia ebbe invece assegnata la sigla PU e Roma che mantenne la dicitura estesa. La targatura con PU, apposta fino al numero 4500, proseguì fino alla fine del 1932, quando l’acronimo è sostituito dalla più nota sigla PG. L’ultima vettura immatricolata con l’indimenticata PU è una Fiat 508 -Balilla- 4 posti di proprietà della S.A. Cioccolato Perugina. Sul perché della sostituzione della sigla circolava, accompagnata dall’ilarità della gente, la motivazione che questa fosse stata imposta da Mussolini dopo che questi aveva avuto modo di osservare, in Piazza Venezia, quattro auto parcheggiate una di fianco all’altra le cui targhe risultavano essere: ROMA, PU -Perugia-, TA –Taranto-, NA –Napoli-. La combinazione delle lettere, unite e lette, poteva rappresentare una frase poco rispettosa per la città Eterna. Il vero motivo, invece, era legato al riconoscimento del territorio, fino a quel momento comprendente Perugia, Terni e Rieti e identificato nella targa come Province Unite PU, in tre singole province: Perugia, Terni e Rieti identificate sulla nuova targa con: PG,TR e RI.
(Estratto da “Polvere e Benzina”)