Chiuso il sanguinoso capitolo che ha visto l’Italia coinvolta nella guerra, per provare a dimenticarne la bruttura la corsa bresciana torna sulle strade e sono subito sorprese.
Messo alle spalle il periodo buio della guerra, anche se con qualche difficoltà legata al voler organizzare una corsa voluta dall’ormai superato Regime, la Mille Miglia torna sulle strade il 21 giugno del 1947. Da parte dei piloti la voglia di tornare a correre la Mille Miglia è tanta anche se le strade sono rattoppate alla bella e meglio e le macchine sono ancora quelle degli anni trenta. Farla ripartire non fu così facile per le tante resistenze sorte verso l‘indimenticata corsa sfruttata, nel passato non molto remoto, dalla propaganda del Regime. Se la ripresa divenne un fatto concreto, rimase da dire grazie a Bruno Boni il “sindaco” della Mille Miglia. In maniera sorprendente gli iscritti superarono le duecento unità, anche se poi a partire la conta si fermò a centocinquantacinque in quanto, molto egoisticamente, gli assenti furono solamente attratti dallo sconto sugli pneumatici che poi immancabilmente finirono al mercato nero. Prima della partenza i pronostici per la vittoria danno Nuvolari con la Cisitalia 202MM spider ma lungo la strada il maltempo frena la corsa del mantovano che deve lasciare strada all’Alfa Romeo 8C 2900B di Romano che, in Piazza Venezia, prima di partire ha avuto l’accortezza di farsi accompagnare dall’esperto Biondetti che era rimasto a piedi. Al termine della corsa il risultato più sorprendente è quello ottenuto dalla Cisitalia, neonata Casa automobilistica guidata da Piero Dusio con l’aiuto dell’Ing Savonuzzi, che “forte” dei suoi 1100cc reggendo il confronto lungo tutti i 1827km con l’Alfa 2.9 vincitrice riesce sorprendendo stampa e pronostici a piazzare ben due macchine sul podio.