L’abbandono della Scuderia Ferrari da parte dei “fratellini” prima del GP di Nizza del 1933 costringe Ferrari ad accasare Fagioli.
Tra una gara e l’altra, in attesa del GP di Nizza del 1933, che bussa alle porte, il mondo sportivo italiano registra l’inaspettata notizia della rottura dei rapporti di collaborazione tra i “fratellini” Nuvolari e Borzacchini con la Scuderia Ferrari dovuta alla richiesta, del mantovano e del ternano, di entrare a far parte a pieno titolo, con quote societarie, nella gestione della Scuderia. Pochi giorni prima della fine del mese di luglio la criticità della situazione, spinge Ferrari a prendere contatto con Fagioli, al quale viene fatta la proposta della possibilità di un immediato utilizzo con una delle macchine della Scuderia insieme alla concreta offerta di collaborazione per il resto della stagione. Nell’ipotesi di una definitiva rottura con Nuvolari e Borzacchini, l’accordo, nel dettaglio, prevede la prova di un’Alfa a partire dal GP di Nizza, al quale potranno seguire sei Gran Premi, la Coppa Acerbo e un’opzione per il 1934. La proposta avuta obbliga Fagioli a recarsi in quel di Bologna per anticipare, a Ernesto Maserati, la possibile rinuncia a scendere in campo a Nizza con la Maserati assistita dalla Casa. Qualche giorno dopo, attorno ad un tavolo imbandito, una stretta di mano tra i due sportivi chiude il lungo periodo di collaborazione e di reciproca soddisfazione che, pur con altalenanti risultati, ha consentito a entrambi la realizzazione dei propri ideali. Per Fagioli inizia una nuova avventura sportiva che in soli tre mesi lo porta alla conquista del titolo di Campione Italiano.