A Senigallia un tifoso saputo che, in seguito all’incidente avuto sulla Salmson, Fagioli non corre con un gesto generoso cede al pilota la sua macchina.
A Senigallia si corre la seconda edizione del circuito cittadino e Fagioli, non avendo la Maserati rimasta in officina, approfitta iscrivendosi con la Salmson SS. La mattina del sabato il meccanico Lauri mentre porta la macchina alle verifiche viene tamponato da un’altra vettura. Nell’urto il serbatoio si rompe facendo uscire la benzina che s’incendia. Dopo un primo sbigottimento, che tiene la gente lontana da ogni intervento, una provvidenziale coperta buttata dal meccanico sulle fiamme, insieme a alcune manciate di terra ben assestate, riesce ad avere ragione delle lingue del fuoco. La Salmson in parte è salva, ma i danni la rendono inutilizzabile per la corsa. Alla notizia che Fagioli non ci sarà un cittadino del posto, tifoso dell’eugubino, senza pensarci due volte gli cede in uso la propria Alfa Romeo 6C. Alle 14,40, dopo che sono partite le piccole cilindrate, partono le 1500cc che vedono schierati in prima fila la Maserati di Ruggeri e Anselmi con l’Alfa Romeo, in seconda Zanelli su Fiat 514 con Fagioli, a seguire Tuffanelli con la Bugatti e Caniato con l’Alfa, in ultima la coppia Leopardi con la Fiat 514 e Saccomanni su Alfa Romeo. Fagioli cerca di assumere il comando provando ad avere ragione di Ruggeri che chiude il primo giro davanti a Caniato, Saccomanni, Anselmi e Fagioli. Nei giri che seguono le posizioni non cambiano salvo nel corso del sesto, quando Fagioli supera Anselmi terminando la corsa in quarta posizione. Alcuni giorni dopo la bruciacchiata Salmson è trasportata a Gubbio e fatta oggetto di un accurato e lungo restauro.
(estratto da: “Luigi Fagioli il pilota che non disse mai basta“