Una sfida auto contro moto sulla pista dell’Acciaio, in una interessante competizione, una Salmson contro una Harley Davidson: Baconin e Faraglia
Conclusi i festeggiamenti per la vittoria alla Coppa Tuscolana del 4 luglio del 1926, la domenica successiva, grazie all’inventiva degli amici di Terni che hanno organizzato un insolito confronto Borzacchini deve rimettersi alla guida della Salmson sui 450m di cemento della pista delle Acciaierie. Per l’occasione non ci sarà una gara vera e propria, ma una sfida che mette a confronto un’auto a una moto. Alla guida delle due ruote, avversario antagonista c’è il Campione italiano in carica, Umberto Faraglia che di buon grado ha accettato di portare a Terni la sua imbattibile Harley Davidson 1000cc, anche se l’ultimo campionato lo sta disputando con una Harlette 175cc.
La gente di Terni che impaziente gremisce le tribune sottolinea con uno scrosciante battimani l’inizio dell’inusuale confronto ad inseguimento tra la moto e l’auto schierate sui rettilinei opposti della pista. Poi all’entusiasmo iniziale, che fa intravedere nella Salmson qualche concreta chance, nel corso del secondo giro subentra la convinzione che il percorso non è adatto alle caratteristiche tecniche della vettura francese. Infatti i due brevi rettilinei di 150m l’uno consentono a malapena al generoso Baconin solo l’uso delle tre marce al cui handicap si aggiunge l’accentuata angolazione di quasi novanta gradi delle due curve sopraelevate, che penalizza con violente frenate la velocità acquistata.
La grinta e la determinazione con cui Borzacchini guida, cercando di tenere testa all’avversario, viene fiaccata, nel silenzio assoluto della gente, a poco più di due giri dal termine quando la moto di Faraglia raggiunge e supera la vetturetta di Billancourt.
Di quell’insolita esperienza, per Baconin, resta solamente la testimonianza delle due gomme esterne della Salmson consumate quasi fino alle tele.
(Estratto da: “il fratellino di Nuvolari”)