La disattenzione dei Commissari di percorso del Gran Premio induce nell’errore un pilota danneggiando irreparabilmente la sua corsa.
I Commissari di percorso nel Gran Premio di Monaco del 1936 che si sta svolgendo sotto una pioggia torrenziale hanno il loro da fare. Nella chicane, nel corso del secondo giro sono rimaste coinvolte in un incidente la Mercedes di Chiron sulla quale finisce l’Alfa di Farina a sua volta tamponata dalla Mercedes di Brauchitsch. Mentre Caracciola conduce la gara, davanti a Nuvolari che, tra gli spruzzi d’acqua, insegue intenzionato a volere passare al comando, alle loro spalle Rosemeyer e Stuck aumentano il loro vantaggio su Fagioli incappato in un errore di guida al sesto giro. L’eugubino, nel rettilineo delle tribune, a causa di una chiazza d’olio si è reso attore di un duplice testacoda, subito controllato, al termine del quale reindirizza la Mercedes nella giusta direzione riprendendo la corsa. Nel corso dell’ottavo giro, mentre Nuvolari tra gli applausi passa a condurre il Gran Premio davanti a Caracciola, Fagioli, arrivato in prossimità della chicane, dopo essere tornato alle spalle di Stuck trova i commissari intenti a ripulire la sede stradale dalla sabbia e dall’olio. Mentre l’eugubino sta chiudendo la curva un Commissario di percorso poco attento, senza tenere conto della velocità della Mercedes che si sta avvicinando, getta una ulteriore palata di sabbia parte della quale colpisce il pilota. Con un gesto istintivo, di difesa, Fagioli sterza bruscamente causando la scivolata della Mercedes che dopo aver urtato contro il muro, danneggiando la sospensione posteriore destra, si arresta di traverso sulla strada. Poco distante da lì, quasi sullo stesso punto, per ironia della sorte si sono fermate per incidente tre delle quattro Mercedes partite.
(Estratto dal Libro: “Il pilota che non disse mai basta”)