Con l’Alfa Borzacchini corre al Circuito del Montenero dove difende i colori della Scuderia Ferrari che gestisce le auto milanesi. Un non programmato rifornimento gli fa sfumare il terzo posto alle di Fagioli e la Bugatti di Maggi. Enzo Ferrari che crede nel giovane, pretende la presenza del ternano al Circuito delle Tre Province sul quale la brunita Alfa 6C si arresta a metà strada.

La rivincita vede la Scuderia al completo: Ferrari, Borzacchini, Nuvolari e Spinozzi, alla Coppa Acerbo al termine della quale, dopo essere rimasto l’unico superstite della scuderia in gara, Borzacchini riesce a salire sul terzo gradino del podio. La presenza del ternano alle corse, del quale Ferrari ha sempre più stima, è pressante e concreta come alla Pontedecimo-Giovi dove l’Alfa, condotta in maniera perfetta, conquista la vittoria alla media record di oltre 82 Km/h.

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1930 monza autodromo 2

L’annata che sta per concludersi porta agli sportivi lo spettacolo del GP di Monza che per Nuvolari, Borzacchini e Campari, finisce per difetti alle gomme uniti a guasti meccanici. Passato all’archivio il Gran Premio Baconin è ancora a Monza per far provare le Alfa 1750MM e Corsa al Principe Mario Umberto di Savoia e la Principessa Maria Jose. L’incontro è l’occasione che fa scattare in Borzacchini la decisione di cambiare, in Mario Umberto, lo scomodo nome di Baconino.

Intanto l’intesa tecnica con Nuvolari porta la coppia in Cecoslovacchia a chiudere l’attività dell’anno con l’obiettivo di portare nelle casse della scuderia Ferrari un buon gruzzolo. Le speranze purtroppo si concretizzano solo in parte in quanto i due alfisti, dopo aver esaltato il pubblico con sorpassi azzardati e con la loro guida spettacolare, devono accontentarsi di un quarto posto per l’esplosione della frizione nella macchina di Tazio ed il cedimento della pompa della benzina in quella di Mario Umberto.

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Il 1931 disputato alla guida delle Alfa Romeo ufficiali, a fianco dell’amico Tazio Nuvolari con il quale si è instaurato un vero e saldo rapporto di amicizia, è l’inizio della maturazione dell’uomo divenuto pilota, del pilota che pur avviato sulla strada per divenire Campione non dimentica di essere altruista e di sacrificare, in più di una occasione, se stesso in nome dell’amicizia che lo lega a Tazio. Quest’atteggiamento vale per la stampa l’appellativo: “i fratellini”.

La loro presenza è dappertutto, incute rispetto e timore negli avversari, la loro superiorità li porta a centrare quasi tutti gli obiettivi sia quando corrono in coppia sia quando sono su due macchine diverse l’uno in protezione della posizione in gara acquisita dall’altro, anche se il più delle volte spetta a Borzacchini svolgere il ruolo di guardia spalle. Esempio è alla Mille Miglia del 1931, dove Borzacchini lottando con la sfortuna deve cedere a sessanta chilometri da Brescia, alla successiva Targa Florio dove la lotta ristretta tra le Alfa di Nuvolari, Borzacchini e Campari e le Maserati di Fagioli e Varzi, mette in risalto la collaborazione di copertura tra i due fino a culminare con la programmata doppietta.

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Dopo la gara siciliana l’accoppiata gestita dall’Ing Gianferrari, colpisce ancora al GP d’Italia mettendo alle corde, uno dietro l’altro i rimanenti avversari, poi restituisce qualche cosa all’avversario Varzi sul Circuito di Monthlery. Alla Pontedecimo-Giovi, dove i due piloti corrono con vetture di diversa cilindrata, vincono entrambi, mentre a Francorchamps, dopo che “i fratellini” hanno dominato fino all’ultimo rifornimento la sfortuna, presentatasi con i rifiuto dell’Alfa a tornare in moto, li fa accontentare del secondo posto.

Come un orologio che scandisce con precisione il tempo, prosegue incalzante la raccolta di risultati con Borzacchini che vince ad Avellino e con Nuvolari giunto terzo al Nurburgring. Poi anche per Borzacchini tre cocenti ritiri, al Montenero, alle Tre Province ed alla Coppa Acerbo, ne rallentano la marcia che riprende sulle viscide strade del Tourist Trophy dove come scrive il Saturday Night: “…. Borzacchini si fa luce con impeto terrificante, lanciandosi al disperato inseguimento di Black e sotto l’incalzare tutto cede, avversari e ostacoli si piegano innanzi a questo italiano dal freddo ed inesauribile coraggio.” Tornato in Italia, Mario Umberto corre a Monza una gara che pur disputata con grinta, non gli basta per impedire a Fagioli di precederlo sul traguardo.

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1932 monaco via 2

Subito dopo la coppia Nuvolari-Borzacchini, viene inviata in Cecoslovacchia sul circuito del Masaryck per affrontare Varzi, Fagioli, Stuck, Caracciola ed Ernesto Maserati. Borzacchini guida, senza sbagliare nulla fino a pochi giri dal termine quando, dopo una sosta per cedere la guida a Nuvolari, la corsa di entrambi finisce a causa del motore dell’Alfa che non vuole sapere di tornare in moto.

Il 1932 è un anno non avaro di risultati, inizia con una splendida ed eccezionale vittoria alla Mille Miglia che consacra Borzacchini al rango di raro Campione dalle doti indiscusse ed uniche. Vincere la lunghissima gara bresciana è un merito e un vanto che solo pochissimi si possono permettere. La gara vinta è veloce, inebriante. L’attacco di Borzacchini inizia dopo il controllo di Roma, sulla strada che conosce come le sue tasche. Esaltato dall’incitamento delle voci della gente, la rossa vettura veloce come un sasso lanciato da una fionda supera gli avversari uno dietro l’altro. Il ternano è solo in testa, potrebbe tirare i remi in barca ma non accetta, vuole vincere senza riserve, è commovente. Al suo arrivo a Brescia, i cronometristi non sono ancora pronti, é il nuovo record. Mario Umberto, finalmente, è riuscito a guadagnare un posto tra i Grandi dell’automobilismo. Il risultato è presto sottolineato con altri stupendi piazzamenti.

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gran premio del belgio

Alla Targa Florio l’accoppiata Nuvolari-Borzacchini non sbaglia una virgola e colpisce ancora, stupendo i favoriti Varzi e Fagioli. “I fratellini” rimangono in testa alla corsa fino a sferrare un feroce uno-due che per la terza volta mette Varzi al tappeto, o meglio al terzo posto. A Monza l’eugubino Fagioli si prende la rivincita su Borzacchini che è fermato da un sasso lanciato dalle ruote della macchina di Siena che lo colpisce alla testa. In Belgio “i fratellini”, che giungono quasi appaiati sul traguardo sottraggono a Rudolph Caracciola la soddisfazione di essere primo. In Germania  i due, dopo aver lasciato sfogare il tedesco Caracciola sino al ritiro, vanno al traguardo con il mantovano in testa.

L’oscura ma utile azione di Borzacchini di fidato guardiaspalla continua anche al Montenero dove il ternano preso in custodia Varzi, costretto a seguire senza possibilità di sorpassare,  raccoglie il secondo posto distanziato di una manciata di secondi dall’amico Nuvolari. Alla Coppa Acerbo, “il fratellino” Borzacchini, giunge sesto. Nelle ultime due gare, il GP di Cecoslovacchia e a Monza che sanciscono la fine dell’entusiasmante stagione agonistica, “i fratellini” lasciano spazio agli avversari ritirandosi per guasti meccanici. Come consuntivo dell’anno Borzacchini, riesce a portare a casa la somma di 215.000lire che investe nell’acquisto di un terreno dove pensa di costruire una casa per la propria famiglia

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1933 tripoli schieramentol 2