La partecipazione ad una gara per un pilota è supportata da una sola motivazione:la vittoria che esclude a priori la possibilità del ritiro.
Dopo una settimana dalla Susa-Moncenisio un altro splendido tracciato, quello cha da Aosta va verso la cima del Monte San Bernardo, ospita le macchine lanciate verso una vittoria. Il gruppo dei partecipanti è folto ed agguerrito; la lotta vede opposte le Ferrari della Scuderia Marzotto, alla A.F.M. di Stuck; nella Sport 750cc le chance se le giuocano la Nardi di Emilio Giletti, mentre nella 1100cc la nutrita presenza delle Osca tra cui Fagioli fa pensare che le macchine bolognesi non avrebbero avuto problemi salvo il risveglio di Sighinolfi e la sua Stanguellini. In una splendida mattina che accoglie pubblico e piloti, le partenze iniziano con la Categoria Sport fino a 750cc la cui vittoria va a Valenzano, alla guida di una Nardi, davanti al favorito Giletti e Pasqualin. Subito dopo iniziano le partenze della 1100cc, nella quale l’Osca n. 26 di Fagioli si avvia con un rapido inserimento di marce. La corsa dell’osimano, regolare, precisa, curata nei dettagli con inserimento nelle giuste traiettorie, viene bruscamente interrotta verso metà della scalata da tre ombre che compaiono agli occhi del pilota all’uscita di una curva. Fagioli, in una frazione di secondo, si rende conto che queste sono una donna con due bambini che, incuranti del pericolo, hanno deciso di attraversare la strada pochi attimi prima dell’arrivo dell’Osca. Non pensando alle conseguenze il pilota direziona la ruote della macchina oltre la traiettoria indirizzando la macchina fuori strada. Con questa manovra, compiuta con generosità e grande prontezza di spirito, Fagioli mette fine alle sue speranze di vittoria. Le vite salvate come ricordato, dal Direttore di gara nel corso della premiazione nello storico Palazzo Civico di Aosta, “… rappresentano la più fulgida delle vittorie della tredicesima Aosta-San Bernardo”.