Organizzare la Coppa della Perugina per portare le macchine lanciate in una corsa in piena velocità non risultò ne semplice, ne agevole per gli ostacoli che si dovettero superare.
Il 1924 fu l’anno della prima delle quattro edizioni fortemente volute da Giovanni Buitoni con l’aiuto, in questo, degli uomini del Consiglio Direttivo dell’Auto-moto-club cittadino. Come prima cosa si individuò il tracciato ideale per la corsa nei 14.600metri di polverosa strada che si snodava ai piedi della collina dove sorgeva la città. Subito dopo il pensiero andò a come si sarebbe potuto aumentare la solidità del fondo stradale e ridurre il fastidio della polvere che le macchine avrebbero sollevato. Per far fronte a questo secondo problema si pensò di utilizzare un fissante, realizzato dagli scarti della lavorazione del petrolio fornito dalla Ditta “Apulvis” di Milano. In pochissimo tempo la notizia cominciò a girare in città seguita dai primi commenti e mentre da un lato il gruppo di appassionati si dava da fare per la realizzazione della Coppa della Perugina, nello stesso tempo si registrava un acceso scetticismo che serpeggiava tra chi vedeva la corsa come elemento portatore di sventura e spargimento di sangue tra il pubblico e corridori. Tra questi non mancò Francesco Buitoni il padre di Giovanni, che di ritorno da Magione, insieme all’autista, giunto al bivio di Ellera poco dopo che gli operai avevano terminato di spargere il fissante per la polvere che si era colorata di un bel rosso, a quella vista esclamò preoccupato:” io l’avevo detto a quel figliolo che sarebbe finita in tragedia!” Poi per fortuna tutto si svolse regolarmente e senza nessuna tragedia.
Da il libro: “Coppa della Perugina”