Per vincere una gara occorre una strategia ma rimane incredibile se questa non si attui a causa di una cassa di ricambi perduta.
A dodici giorni dal GP di Tripoli del 1935 si corre sui 19,573Km dell’AVUS in casa delle Mercedes con Fagioli, Brauchitsch, Caracciola, Geier, delle Auto Union con Rosemeyer, Leiningen, Stuck e Varzi nei confronti delle quali la Scuderia Ferrari vuole la rivincita con le neonate Alfa Bimotore otto cilindri 6.3 nelle mani dell’esperto Tazio Nuvolari e una 5.8 per il monegasco Louis Chiron accompagnati dalla P3/35 di Renè Dreyfus. Già dai giorni precedenti la corsa, prevista con la formula di due manche da cinque giri e una finale da dieci, è apparso evidente che il consumo delle gomme avrebbe fatto da ago della bilancia. La Mercedes per ridurre i rischi sulle W25 di Fagioli e di Caracciola, adotta la strategia di ridurre la potenza dei compressori unendola a un miglioramento dell’aerodinamica ottenuta con la modifica della calandra del cofano motore. Del problema strategia non se ne fanno carico ne l’Auto Union, che crede di arrivare in fondo, ne la Ferrari ma questa per causa di forza maggiore perché avendo perso nel rientro dal GP di Tripoli una cassa con i pezzi di ricambio e di ingranaggi deve rinunciare alla strategia e affidarsi alla fortuna. La prima batteria vede Stuck è davanti a un attento Fagioli, dietro Nuvolari non riesce a qualificarsi; nella seconda Caracciola regola Varzi. Nella finale Stuck e Varzi, convinti di farla da padroni vanno al comando ma uno dietro l’altro pagano pegno con le gomme lasciando strada a Fagioli seguito da Chiron che, grazie solo alla ridotta potenza della Bimotore non ha effettuato soste per le gomme, è riuscito a prendere il posto di Caracciola penalizzato dalle gomme e a salire sul podio.