Sulle strade italiane qualche anno fa si combatté, pigiando sull’acceleratore, un’epica battaglia dall’esito ancora incredibile.
Al via ci sono 521 vetture. La battaglia è tra Italia e Germania con la Ferrari che porta macchine sia con motore da tre litri che 4.4, mentre le Mercedes prendono il via con quattro 300 SLR. Moss prende il via con il navigatore scegliendo il giornalista Denis Jenkinson. La Mercedes di Stirling Moss contraddistinta dal numero 722 è subito veloce ma, la Ferrari – nonostante sia partita 5 minuti più tardi– è più performante tanto che supera il britannico. Al primo punto di controllo a Verona Paolo Marzotto su Ferrari è il leader con una media di 198 km/h. A Ravenna non c’è più Marzotto in testa ma Castellotti, che procede ad un media di oltre 192 orari. Moss però non si dà per vinto percorrendo il tratto da Brescia a Pescara a 190 Km/h. Una follia. Al rilevamento in Abruzzo, il leader della corsa è nuovamente cambiato: davanti a tutti è salita la Ferrari del romano il romano Taruffi che ora è davanti a Moss e alla sua 722 bianca, La Mercedes è vicina, molto vicina fino a che il vantaggio scompare. A giro di boa di Roma il leader è proprio Moss. La Ferrari di Taruffi ha dei problemi meccanici e si ritira dalla corsa, ormai il primo inseguitore è Juan Manuel Fangio. Ma è distante. Il pilota della numero 722 uscito anche di strada non abbandona la testa della corsa fino a Brescia, dove arriva in 10 ore 7 minuti e 48 secondi. La sua media? Mostruosa, un vero record: 157,650km/h, alla quale si unirono i nuovi record sui tratti Brescia-Pescara (189,981 km/h) e Brescia- Roma (173,050 km/h), oltre che sulla Cremona-Brescia (198,464km/h) del gran Premio Nuvolari.