Avere lasciato Enzo Ferrari per correre con una Maserati con la quale affrontare le Alfa P3 e i nuovi piloti ingaggiati da Ferrari, almeno nelle prime uscite, non fu buona idea.
Il 27 agosto 1933 si corre il GP di Marsiglia il secondo appuntamento che, dopo la Coppa Acerbo, vede Nuvolari affrontare i piloti accasati con Ferrari. Sul tracciato lungo e sfibrante di undici chilometri di nastro cementato si presentano diciassette concorrenti. Tra questi ci sono Mario Umberto Borzacchini e Tazio Nuvolari che, avendo lasciato la Scuderia Ferrari, corrono in proprio per sfidare Luis Chiron e Luigi Fagioli passati con Ferrari al posto dei due transfughi. Ferrari ha fatto di tutto per avere in gestione le vincenti e indimenticate Tipo B P3, che l’Alfa Romeo aveva ritirato dalle corse l’anno prima. La corsa è opinione comune sarà condizionata dal caldo che metterà alla prova la resistenza dei piloti e dalle tante fermate per far fronte all’usura delle gomme da sostituire ogni 25km, in una gara che di chilometri ne prevede 500. Al via è Chiron che si prende la briga di tirare il gruppo davanti alla Maserati 8CM di Nuvolari che dopo due giri va al comando lasciando il francese a difendersi dagli attacchi della Bugatti T54 di Dreyfus, della Maserati 8C di Borzacchini che ha alle spalle l’Alfa P3 di Fagioli. Davanti alle cinquantamila persone lo spettacolo è movimentato dai cambi di posizione, reso incerto per le soste ai box e i ritiri per guasti meccanici dai quali non escono immuni: Borzacchini, Dreyfus Etancelin e lo stesso Nuvolari che, dopo ottanta giri, per la seconda volta dopo la Coppa Acerbo, deve lasciare il passo alle due Alfa P3 di Chiron e di Fagioli.