Lo spavento per mancanza dei freni preso nel corso del GP di Francia, alla guida della Maserati, convince Fagioli a chiudere la collaborazione con la Casa bolognese.
Per Fagioli e la Maserati il 1933 non è iniziato sotto buoni auspici essendo rimasto segnato da tre ritiri per guasti meccanici e da due rinunce per mancanza della messa a punto della macchina. Nonostante questo Fagioli continua con la Casa bolognese nella speranza che tutto si risolva, fin quando Fagioli è chiamato a partecipare al GP di Francia del 1933 dove risulta iscritto anche Zehender. Il giorno delle prove mentre Fagioli sta girando per conoscere la pista, questo è il suo racconto“…..stavo filando vicino a oltre 250km all’ora lungo il rettifilo leggermente in discesa e cominciai a rallentare per imboccare la curva che immetteva nell’altro rettifilo. Essendo già sceso di velocità avrei dovuto cominciare a frenare, ma sotto la mia pressione il pedale dei freni toccò il fondo. Ero senza freni. Non ebbi molto tempo per pensare, andavo almeno cento chilometri più forte di quello che la curva consentisse. Decisi allora di gettarmi sulla scarpata che fiancheggiava la pista, quasi come una curva sopraelevata, percorsi fuori strada tutto il raggio della curva. L’inclinazione della scarpata mi salvò, persi velocità e rientrai in pista senza danno.” La delicata situazione vissuta è la carica finale che fa scattare la molla della convinzione di scendere dal sedile della Maserati. Tornato lentamente ai box, Fagioli ha un franco e schietto colloquio con Ernesto Maserati nel corso del quale fa presente di volere rimanere come pilota di riserva proponendo, per la gara, di affidare la guida della 8CM al compagno di squadra Zehender.