Il Gran Premio dai mille risvolti

Il Gran Premio che tenne alta l’attenzione degli sportivi, della stampa, dello stesso Governo fino a essere ricordato per il decesso di un pilota

Tutto ebbe inizio quando al Direttore della Gazzetta dello Sport, Canestrini, venne in mente di suggerire l’abbinamento di una Lotteria allo svolgimento del Gran Premio di Tripoli del 1933 con parte del ricavato da destinare al finanziamento della costruzione di un Autodromo, una proposta che venne felicemente condivisa sia dall’Autorità Sportiva del RACI che dal Governo. Il 30 aprile, sette giorni prima del via del Gran Premio, è il giorno che segna la data di un errore fondamentale rappresentato dall’estrazione dei biglietti abbinati ai piloti ammessi al Gran Premio prima che questi partecipino alla corsa. Come i tagliandi vennero estratti i proprietari dei biglietti interessati, in particolare ai tre piloti ritenuti i più prossimi vincitori: Borzacchini, Nuvolari e Varzi, si scatenarono per avere un contatto e stabilire un accordo per la divisione del montepremi. Non fu facile ma i tre ci riuscirono fino ad accordarsi con i piloti alla presenza dei loro avvocati, del Direttore della BNL di Roma e dello stesso Canestrini sucome dividere il montepremi. Nello stesso tempo ci furono altri piloti che, a loro volta, riuscirono fino ad acquistare i biglietti estratti, come Birkin che spese ben 100.00lire per avere quello del Sig. Bianchi di Imperia. La stampa si scatenò per avere le notizie, la gente giornalmente gridava allo scandalo, i rimanenti piloti, con Campari in testa, anche perché forse esclusi giurarono vendetta in campo. Il giorno del Gran Premio prima del via, per bocca dell’On. Parisio, intervenne anche il Governo per richiamare alla correttezza sportiva. Per finire, quella gara, andata come andò, con Varzi vincitore sorteggiato, per Birkin, il terzo classificato, rappresentò la sua ultima corsa perché il 22 giugno, morì di setticemia in seguito alla infezione sopraggiunta al braccio che si ustionò nel corso di un rifornimento.