Un GP con finale a sorpresa grazie a Nuvolari.

La stagione dei Gran Premi ha un inizio travolgente uno svolgimento epico con un finale a sorpresa che lascia l’amaro in bocca alla tanta gente presente sulle tribune.

Il Gran di Monaco del 1933 ha il pregio di essere stato il primo nella storia delle corse dei Gran Premi in cui le posizioni di partenza sono state determinate dai tempi delle prove ufficiali. La corsa monegasca disputata appena due settimane dopo la Mille Miglia, si svolge a Montecarlo ed viene ricordata come uno degli eventi più significativi della stagione. Il circuito ospitato, allora come oggi, si snodava all’interno delle vie che attraversavano la città garantendo al Gran Premio di Monaco uno degli scenari più interessanti e pittoreschi di tutte le gare. I quindici piloti che si schierarono al via hanno risultarono essere uno spettacolo indimenticabile sottolineato dai ventuno sorpassi registrati nelle prime due posizioni ricoperte da Varzi, con la celeste Bugatti T51, e Nuvolari con la rossa Alfa Romeo 2,6; due macchine dalle prestazioni molto vicine come d’altronde anche i piloti. Tutto questo fino all’ultimo giro con il pubblico che in piedi aspettava il vincitore che sbucò dal tunnel alla guida della Bugatti. Dov’era Nuvolari? Mentre Varzi festeggiava il traguardo, l’Alfa di Nuvolari comparve finalmente fuori dal tunnel con il motore spento e con il pilota in piedi sul sedile dell’Alfa Romeo che, avvolta dal fumo nero dell’olio del motore che bruciava per la rottura di un tubo, scendeva lentamente sulla discesa verso la Chicane. Mentre increduli passarono Borzacchini e Dreyfus, come l’Alfa si fermò Nuvolari saltò fuori iniziando a spingerla una cosa che, pure non richiesta, fecero anche un paio di spettatori e un meccanico troppo zelanti con il risultato che la spinta costò la squalifica al mantovano.